Il libro “La storia sono loro. Un secolo di Toscana nei diari di 10 donne” a cura di Gianluca Monastra oggi a Villa Vittoria Cultura

Firenze, 25 giugno 2025. Villa Vittoria Cultura ospiterà oggi alle 18.30 la presentazione del libro “La storia sono loro. Un secolo di Toscana nei diari di 10 donne” a cura di Gianluca Monastra, giornalista di Repubblica e autore.
A introdurre e moderare la presentazione del volume, edito da Millepagine – La Repubblica, sarà il presidente di Villa Vittoria Cultura Giovanni Fittante. Insieme a lui interverranno la vicesindaca di Firenze Paola Galgani, Gianluca Monastra e la giornalista Barbara Gabrielli.
Il libro raccoglie dieci storie intime di donne che hanno vissuto in Toscana, i cui scritti sono conservati nell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Donne che dalle terre toscane hanno osservato la storia per oltre un secolo, dal primo Novecento a oggi. Si va dalle memorie dello scoppio della Prima guerra mondiale nelle parole di Giuliana Tarchi al racconto di Giuseppina Porri della perdita del padre durante gli anni del fascismo, alla militanza nel Partito Comunista di Walma Montemaggi, proseguendo con il viaggio a Saigon della giovane scrittrice e musicista Daniela Santerini testimone del dramma della guerra del Vietnam.
“Questo appuntamento è, prima di tutto, un atto di ascolto. Un ascolto che si rivolge alle voci femminili che troppo spesso, nella narrazione della storia, sono rimaste ai margini. – ha dichiarato Giovanni Fittante – La storia sono loro non è soltanto il titolo di un libro: è una presa di coscienza. Attraverso i diari di dieci donne toscane, questo volume ci restituisce uno spaccato autentico, emozionante e talvolta scomodo di un secolo di vita vissuta. Madri, figlie, lavoratrici, intellettuali, militanti: donne comuni che, con la forza silenziosa del quotidiano, hanno costruito la nostra memoria collettiva. Portare questo libro a Villa Vittoria Cultura è per me motivo di profonda gratitudine e responsabilità. Credo che la cultura debba servire anche a riparare: riparare il silenzio, la dimenticanza, la sottovalutazione del contributo femminile alla storia, all’arte, alla società. In questa rassegna, ogni incontro è pensato come uno spazio di relazione e di restituzione: la cultura non come vetrina, ma come occasione di verità”.