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Firenze, 9 giugno 2023. Grande successo per l’apertura del nuovo Museo Civico della Paglia di Signa che dal Centro culturale di via degli Alberti si è trasferito in viale Mazzini nella palazzina dell’ex Caserma dei Carabinieri. Si tratta di un intervento di recupero e riqualificazione di un importante edificio che darà un nuovo assetto, in chiave contemporaneo e ambientale, al centro storico di Signa.
Un evento a lungo atteso che accende i riflettori sul ‘cappello di paglia di Firenze’, un’eccellenza della produzione artigianale e manifatturiera del territorio, passato di testa in testa ed esportato in tutto il mondo, vera e propria opera iconica con una sua armonia estetica, cui contribuiscono la conformazione ‘scultorea’, la componente cromatica e la raffinatezza ornamentale (affidata al sapiente mix fra trecce di paglia, piume, fiori, ricami, nuvole di tulle, petali di organza, ecc.), da sempre fonte di ispirazione di note griffe di moda e celebri modisti internazionali.
Tutto ha avuto inizio nel 1714 ad opera di un bolognese, Domenico Michelacci, che trasferitosi a Signa, avviò una particolare coltura del grano ‘marzuolo’ per la produzione di lunghe trecce resistenti ed uniformi, perfette per la modellazione di raffinati ed originali cappelli che hanno fatto il giro del mondo come accessorio elegante e stravagante, intramontabile e senza età, incorniciando, con carattere e personalità, volti di celebri star e dive internazionali. Basterà ricordare il memorabile cappello nero a tesa larga indossato da Julia Roberts nella celebre scena dello shopping su Rodeo Drive in Pretty Women o la versione country chic dal sapore vintage di Penelope Cruz in Amor y Gloria, senza dimenticare la cloche in paglia che la mitica Samanta Jones sfoggia nel film cult Sex and the City.
“Il Museo della Paglia, unico al mondo per la sua specificità, esiste da oltre vent’anni ma è stato deciso di rinnovarlo con spazi nuovi e più funzionali per ospitare anche mostre temporanee legate alla moda e alla cultura”, ha dichiarato Eleonora Tozzi, direttrice del Museo.
“Siamo molto contenti di questa nuova sistemazione, ha aggiunto la presidente dell’Associazione Museo della Paglia e dell’Intreccio Domenico Michelacci, Angelita Benelli, che permetterà di promuovere e far apprezzare questa secolare tradizione che ancora oggi, grazie anche alle nuove tecnologie, può contare su più di una ventina di aziende attive nel territorio, molte delle quali alla terza o quarta generazione, che ringraziamo per averci prestato alcuni dei loro capi iconici da esporre”.
Il museo si dispone su tre livelli: seminterrato, piano terra e primo piano e mette in scena non solo cappelli ma anche borse, abiti, illustrazioni, attrezzature, macchinari insieme a cilindri contenenti semi e trecce di materiali diversi da utilizzare per esperienze didattiche. Oltre ad una sala per audiovisivi, a disposizione dei visitatori anche una ‘parete selfie’ per scattare foto ricordo indossando una selezione di cappelli dalle varie fogge messi a disposizione dal museo.
(Fiamma Domestici)